lunedì 16 gennaio 2017

Ci amiamo alla follia. Ma solo per e-mail...

Postino ciao, va bé, so anche chi sei, perché, così ci capiamo, sono un amico di Claudia... Vediamo se riesci ad aiutarmi... Sono 7 mesi esatti che mi scrivo con una ragazza mantovana, stessa mia età, 31, stesso mio problema, disoccupata, e anche stessa mia visione della vita. Ci siamo conosciuti in una chat (se vuoi sapere quale, scrivilo nel blog e te la dirò) e poi siamo passati alle e-mail. Mai un incontro, solo tre telefonate in sette mesi e il classico scambio foto. Intesa pazzesca su tutto: il senso del vivere, gli orizzonti futuri, le speranze, la voglia di viaggiare. Stesso amore per Paulo Coelho, addirittura stessa radio che ascoltiamo, Rtl 102.5. E allora perché lei dopo 7 mesi continua ripetere che ancora non se la sente di affrontare un incontro vero?
Le ho chiesto se aveva avuto storie di delusioni precedenti, fidanzati stronzi e cose di questo genere. Capita, no? Ma lei mi ha detto che non ha avuto particolari traumi o grosse delusioni, anzi l'ultima volta a lasciare è stata lei. 
Non voglio essere presuntuoso ma sono anche un bel ragazzo e lei, guardando le foto, ha detto che le piaccio. Cosa c'è che non va, me lo sai dire tu? 
Ramonesforever


Che ascoltiate Rtl 102.5 passi, che il vostro autore preferito sia Coelho un po' meno... Veniamo a noi. Non mi riveli se avete mai fatto sesso virtuale. E non è cosa da poco... Insomma, fino a che punto è arrivata la vostra confidenza? Feeling c'è, da quello che spieghi, ma il feeling senza lo scatto degli ormoni è pochino.

Partendo dal dogma shakespeariano che l'amore è follia (sempre) il tuo amorevole caso rivela una paura della trentenne mantovana che tu non riesci a spiegare. Io ci provo. La vostra storia è nata in un computer o su uno smartphone, lì è cresciuta e lì si è consolidata. Ora tu vorresti cambiare strada. E con quale diritto? Con quello, immagino, che ti fa supporre che una storia virtuale sia sempre l'apripista per una storia reale. Ma chi te lo ha detto, caro Ramonesforever (a proposito, ma non andava meglio Virgin Radio?), che lo scambio e-mail sia per forza preparatorio all'incontro reale?

Per molti la distinzione tra reale e virtuale sembra stia perdendo importanza. Per me. Sono due realtà ciascuna con un proprio ambito e una propria autonomia e posso comprendere come la Mantovana sia riluttante a compiere altri passi.

Lei sta bene così. Magari ti ha raccontato un pacco di frottole, magari le foto non sono le sue, magari è sposata e ha tre figli o magari, molto semplicemente, sta bene così come sta: lontana da te fisicamente, ma vicina virtualmente. Non ti sta bene? La prossima volta invece di una chat, scegli un bar, è meglio.

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